Coltivazione domestica di cannabis

Coltivazione di cannabis domestica

La coltivazione domestica di cannabis è legale? Facciamo chiarezza

In questo articolo vi spiegheremo se e quando è possibile coltivare cannabis per uso personale. Al netto delle leggende metropolitane, la normativa è chiara ed è contenuta nell’art. 73 del T. U. sugli stupefacenti che riguarda la “Produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope”.

Per comprendere esattamente di cosa stiamo parlando, è necessario sapere che l’elenco completo delle sostanze ritenute stupefacenti o psicotrope è contenuto precisamente in alcune tabelle. Ogni sostanza che rientra in queste tabelle è assolutamente non legale.

La normativa

L’art. 73 punisce esplicitamente

Chiunque senza l’autorizzazione di cui all’articolo 17, coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, offre o mette in vendita, cede o riceve a qualsiasi titolo, distribuisce, commercia, acquista, trasporta, esporta, importa, procura ad altri, invia, passa o spedisce in transito, consegna per qualunque scopo o comunque illecitamente detiene

Art. 73 c.1

Le pene variano per i casi più gravi, ovvero per le sostanze contenute nella tabella 1 (es. cocaina), rispetto a quelli ritenuti meno gravi, ovvero per le sostanze contenute nella tabella 2 (es. Cannabis).

L’obiettivo del legislatore è la tutela della salute pubblica e collettiva, che potrebbe essere messa a repentaglio da condotte di coltivazione tali da accrescere la quantità di sostanze stupefacenti esistenti e circolanti.

Cannabis e salute pubblica

E’ evidente che a questo punto si pone il problema di quando e oltre che limite la coltivazione possa ledere la salute pubblica. La domanda che il legislatore si è posto è stata quindi: la coltivazione di marijuana per uso personale e non destinata allo spaccio, è un pericolo per la salute pubblica, tanto da determinare una sanzione penale?

A questa domanda ha dato risposta la Cassazione, con la sentenza n. 12348/2020 Sez. Un., secondo la quale non sono riconducibili all’applicazione della norma penale:

le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, che, per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell’ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore

sentenza n. 12348/2020 Sez. Un.

Questo orientamento è stato ribadito dalla recente sentenza 20238/2022 della Corte di Cassazione che, richiamando la precedente sentenza, afferma nuovamente che

non integra il reato di coltivazione di stupefacenti, per mancanza di tipicità, una condotta di coltivazione che, in assenza di significativi indici di un inserimento nel mercato illegale, denoti un nesso di immediatezza oggettiva con la destinazione esclusiva all’uso personale, in quanto svolta in forma domestica, utilizzando tecniche rudimentali e uno scarso numero di piante, da cui ricavare un modestissimo quantitativo di prodotto

sentenza n. 20238/2022 della Corte di Cassazione

I fattori chiavi per la punibilità della coltivazione domestica di cannabis

La coltivazione di cannabis non è quindi sempre penalmente perseguibile. Da quanto espresso dalla Corte di Cassazione, non si configura un reato se:

  • Il numero di piante è ridotto (anche se non è ben specificato quale sia)
  • La coltivazione è effettuata con tecniche “rudimentali”
  • Modesto quantitativo di principio attivo
  • Destinazione esclusivamente personale (il che implica l’assenza di strumenti e macchinari implicitamente utilizzati nella distribuzione, ad es. bilancini, pese, strumenti per il confezionamento, prodotti per il taglio, ecc)
  • Mancato inserimento nel mercato dello spaccio e/o cessione a terzi

Sanzioni amministrative

Tutto quanto detto riguarda esclusivamente la sanzionabilità penale, ma sul piano amministrativo la detenzione di sostanze stupefacenti è sempre punita

  • la patente di guida per un periodo fino a tre anni
  • licenza di porto d’armi
  • il passaporto
  • il permesso di soggiorno per motivi di turismo

Conclusione

Come abbiamo visto, la coltivazione domestica di cannabis per uso personale è penalmente non perseguibile, ma si può comunque incorrere in sanzioni amministrative.

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